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Gesù come misura del nostro ascoltare

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RUMINATIO SINODALE – 18 –
2° tema sinodale: “Ascoltare”

A furia di distrazioni alla fine scopriamo che non siamo proprio bravi nell’ascoltare le altre persone. Più che tuffarci per capire in profondità quello che ci stanno dicendo – un racconto, una confidenza, una domanda, oppure una richiesta di aiuto, di consiglio e di umana vicinanza –, molte volte riconosciamo una difficoltà importante nel nostro metterci dentro le pieghe della storia altrui e di costoro calzare le scarpe e indossare i panni dei loro vissuti. Difficile è ascoltare chi abbiamo di fronte con tutta l’intenzione di fare esercizio e sforzo di liberante compassione.

Nel racconto dei Vangeli ecco che troviamo un succedersi di episodi e di dialoghi che ci aiutano ad osservare con quanta cura Gesù abbia, non solo prestato ascolto alle più diverse tipologie di persone, nessuna esclusa, ma messo tutto se stesso in gioco di fronte a quanti lo cercavano e a lui si rivolgeva-no per un ascolto, un aiuto, una indicazione e per un segno di prossimità, quella di Dio.

Più che soffermarsi su quanto gli veniva detto, la luminosità dell’esempio del giovane rabbì, morto e risorto per amore, ha varcato i limiti del tempo e dello spazio e anche a noi, oggi suoi discepoli, insegna come possiamo a nostra volta giocare tutto noi stessi sui valori del Vangelo e come restare ad ogni passo compagni di viaggio di tutti coloro che troviamo lungo la strada del nostro percorso.

Attratti dall’esempio di Gesù, ecco che il nostro ascoltare gli altri non si ferma a solo quello che sta attorno, o dentro, o sotto o sopra i loro racconti, ma punta invece alla radice dei pensieri e delle parole che ci vengono consegnate, perché è lì, in profondità, che l’ascolto incontra la verità dei cuori.

Buona settimana.