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MICROFISICA DEL POTERE ECCLESIALE

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Tempo di lettura: 5 minuti

PARTENDO DA UN’ANALISI DELLE LOCANDINE DELLE ASSEMBLEE DIOCESANE

Dopo due anni di cammino sinodale e all’inizio di un terzo, ho cercato di analizzare alcune forme di discorsi ecclesiali che in questi mesi ritualmente si manifestano: le assemblee o convegni diocesani e le lettere pastorali dei vescovi. Il tutto attraverso l’analisi delle locandine di questi eventi, che comunicano una visione di Chiesa e anche una scarsa comprensione del processo in atto in termini sinodali. Sinodalità non come contenuto di un discorso ma come tecnica e dispositivo mediante il quale poterla sperimentare.

La realtà è troppo brutale perché la mente umana possa sopportarla.
La mente umana è strutturata proprio per arginarla, la realtà.
Riorganizza il mistero terribile del tempo. Occulta il pensiero della morte.
Presta un nome alle nude cose, poi le trasforma in simboli.
(Nicola Lagioia, La città dei vivi)

Inizio di un nuovo anno pastorale. Scorro in internet le notizie dalle diocesi e mi trovo di fronte ad una infestazione di Assemblee e di presentazioni di Lettere Pastorali dei vescovi. Assemblea o Convegno a tema per enunciare le linee del vescovo affiancato magari da ospiti illustri. Una lettera pastorale che guidi e illumini la strada da compiere. Chiudo gli occhi un istante, poi li riapro e devo accettare la cruda realtà. Non siamo negli anni ottanta, il mio computer in basso a destra indica settembre duemila ventitré. Vorrei richiudere gli occhi alla realtà ma non posso. Abbiamo già due anni di cammino sinodale alle spalle e certe manifestazioni simboliche, perché di questo si tratta, mi atterriscono.

Provo allora ad analizzare alcune locandine che mi scorrono davanti sullo schermo: microfisica del potere.

Convegno pastorale dalle ore 10 alle ore 12,30 di sabato. In alto a sinistra lo stemma della Diocesi e in alto a destra quello del vescovo. Un immagine di sfondo di carattere biblico. La scritta al centro: ‘Tutti i fedeli, i Sacerdoti, i Diaconi permanenti, i Religiosi e le Religiose, i Catechisti e gli Educatori e tutti gli Operatori pastorali sono convocati per la presentazione da parte del Vescovo del Percorso che guiderà la Chiesa diocesana nell’anno Pastorale 2023-2024… Interverrà [nome del mons.], biblista. Mettere ‘tutti i battezzati’ no è? Troppo sinodale? Per fortuna si distinguono i catechisti e gli educatori che sono la vera forza lavoro delle parrocchie, a seguire, in questa processione, gli Operatori. Che terribile espressione ‘Operatore pastorale’. Almeno cooperatore… ma poi si darebbero troppe arie.

Convocazione ecclesiale in apertura del nuovo anno pastorale. In alto a sinistra logo della diocesi. Icona biblica di riferimento sullo sfondo. Di sabato, ore 16 accoglienza, ore 16.30 il vescovo presenta gli orientamenti pastorali, ore 17.15 celebrazione eucaristica. Qui almeno la questione è dichiarata: convocazione ecclesiale! Vieni e ascolta! Non aveva risposto così Gesù ai discepoli del Battista? Uhmmm non proprio. Paternità o paternalismo?

Assemblea diocesana sabato ore 17.00-18.30. In alto al centro stemma del vescovo e ai lati l’immagine disegnata della cattedrale e della concattedrale. A metà locandina un disegno in stile moderno, con al centro di una croce colorata l’immagine del vescovo e ai tre lati della croce giovani e adulti, mentre in alto angeli con la tromba e una mano di Dio che penetra le nuvole proprio sopra la testa del prelato. Accanto la scritta a rinforzo di questa immagine ‘Il Signore si avvicinò e camminava con loro’. Il logo dell’8permille che finanzia l’assemblea. La scritta in basso che spiega che il vescovo ‘indicherà alla Comunità diocesana il percorso ecclesiale’, più sotto ‘Siamo tutti invitati a partecipare’. Almeno non ci sono distinzioni di razza, a parte il Signore Vescovo che camminava con loro in quell’ora e mezza di assemblea diocesana… Ah, dimenticavo, grazie anche all’8permille che è prezioso per finanziare queste opere di carità missionaria!

Assemblea diocesana  giovedì 14 ore 21.00. Preghiera, introduzione del vescovo, interventi degli Uffici pastorali. In alto a destra stemma della diocesi. Immagine stilizzata di una barca in mare. Il tutto si realizzerà nell’aula sinodale, che curiosando in internet, è composta da una grande sala con sedie fisse in plastica verde disposte in modo discendente che convergono verso il tavolo dei relatori, microfonato e con belle poltroncine in tessuto rosso. Aula sinodale a chi?!?

 Assemblea diocesana con il vescovo… 23 settembre ore 16.00-18.00. In alto a destra simbolo della diocesi e accanto stemma del vescovo. L’immagine che risalta è una foto in prospettiva dal basso della cattedrale, che si erge in alto con magnificenza riflettendo il suo volto su una superficie d’acqua. Titolo: ‘Evangelizzazione dei contesti vitali. Strutture al servizio dell’evangelizzazione’. Programma: preghiera iniziale, relazione del vescovo, contributi dalla curia, dagli ambiti e dal territorio, discussione e conclusioni. Diretta streaming. Almeno la pandemia ha lasciato qualche eredità: la diretta streaming sinodale! Con una cattedrale che risplende come in cielo come in acqua… e sia lode alla discussione finale.

Assemblea diocesana, dal 28 al 30 settembre ore 18.30. Immagine in alto di persone di spalle che camminano, con impresso in bianco il nome della Diocesi, il titolo ‘Dare carne al Vangelo’, e sotto il programma: 28 settembre intervento di un teologo, il 29 intervento di un vescovo vicepresidente Cei per il territorio italiano di pertinenza, il 30 settembre traccia per il nuovo anno pastorale e comunicazioni del vescovo. Da giovedì a sabato tre interventi dell’establishment per dare carne al Vangelo. Per accompagnare ‘paternamente’ quella folla di spalle e spingerla a proseguire il cammino.

Scusate se mi fermo qui ma anche io ho un cuore sensibile e fragile. E mi scuserà se qualcuno si è riconosciuto nelle locandine selezionate. La loro lettura, seppur fatta con tono malizioso, non vuole esprimere un giudizio di cosa sia giusto e cosa sbagliato, ma un giudizio di opportunità sì.

In questi annunci, ad esempio, non compare tra stemmi e loghi diocesani quello del cammino sinodale 2021-2023. Sparito come la parola ‘sinodo’ o ‘sinodale’. A volte si trova nei programmi alla voce ‘tavoli sinodali’: in un convegno, un’oretta di sinodalità non si nega a nessuno!

Oltre ai tavoli presenti in alcune proposte, è almeno interessante chi ha fatto la scelta di decentrare l’evento, coinvolgendo in momenti diversi o in sincrono le diverse zone della diocesi.

Nei giorni passati ho assistito ad una Assemblea. Mi chiedo: perché diversi sacerdoti si siedono in disparte e non insieme agli altri? Mi vengono in mente gli studenti più indisciplinati che già con il loro corpo fanno una dichiarazione di estraneità… o forse meglio pensare ai papà che lasciano i bambini giocare al parco del quartiere mentre loro fanno conversazione sulle ultime leggende metropolitane, tipo sul sinodo.

Microfisica del potere. Espressione legata al filosofo Michel Foucault che qui riprendiamo brevemente senza addentrarci nella complessità del suo pensiero. Mi limito a dire che il potere così concepito non è una realtà visibile, che fa capo ad un leader e che si esprime dall’alto in basso mediante delle norme positive. È al contrario una realtà che transita negli individui, nelle relazioni sociali mediante delle tecniche, la struttura di alcuni discorsi con cui quella società si identifica e autodetermina. Tecniche che manifestano ed escludono dai discorsi alcuni elementi, generando un determinato ordine e quindi un determinato potere. Si tratta di un potere impersonale, onnipresente, che non ha dimora fissa, ma opera tramite meccanismi anonimi come quello di una locandina di convocazione di una Assemblea/Convegno diocesano. Quella locandina non si limita a comunicare un evento, in realtà trasmette un ordine delle cose e un sapere su di esse.

Ricordo quando qualche mese fai feci analizzare una locandina affissa alla parete di un seminario, dove si comunicava un’imminente ordinazione presbiterale. Perché il nome del candidato era di colore dorato? Perché il vescovo aveva usato espressioni così altisonanti? Perché non vi era una foto del candidato ma solo l’immagine di Gesù Buon Pastore? Perché? Ma soprattutto, farà bene a quel giovane avere quel determinato carico simbolico che quel discorso sul potere sacerdotale stava implicando?

Torniamo alle Assemblee o alle Lettere pastorali. Ma cosa dovrebbe fare allora un vescovo? Non mi fate rispondere per favore. Chiedo aiuto ad un membro di qualche équipe sinodale di origine siciliana: “Ascoltare! Eccheminchia!” Ascoltare è il cuore della postura sinodale. Quanto queste assemblee e lettere pastorali sono frutto e conseguenza dell’ascolto sinodale fin qui vissuto oppure sono solo frutto dell’estro espositivo e intellettuale del leader?

Si può provare ora a rileggere la citazione tratta dal romanzo ‘La città dei vivi’ in apertura di articolo. Forse ora acquisterà un altro significato. Microfisica della narrazione.