L’EFFICACIA DELLE RIUNIONI A DISTANZA AL VAGLIO DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA
Fausto Bizzarri
Prosegue con Fausto Bizzarri la riflessione su come l’intelligenza emotiva possa aiutare significativamente l’efficacia dell’azione pastorale. In questo articolo ci aiuterà a rileggere i tanti incontri on-line che stiamo sperimentando in questo tempo, attravero la chiave di lettura delle emozioni, sottolineando opportunità e attenzioni da avere.
Che fine hanno fatto gli incontri di catechismo, le riunioni parrochiali, in queste settimane?
Questa domanda mi porta un senso di “pensierosità” e ”curiosità”. Sembra che tutto sia fermo e tutti siano con il fiato sospeso. In realtà non è così. Lo stupore mi ha colto quando mia figlia, catechista del gruppo di seconda media della nostra parrocchia, insieme agli altri co-catechisti, mi ha riferito che stanno portando avanti incontri on-line con i loro ragazzi. Questi meeting, seppur con grande fatica, regalano soddisfazione e ciò mi ha fatto riflettere e ho iniziato a farle qualche domanda. Sei soddisfatta? Lo erano anche gli altri secondo te? Avete sorriso e hai percepito energia positiva? Pensi che il gruppo si sia sentito ascoltato? Quali emozioni hai provato?
Dopo questo confronto ho pensato potessere utile scrivere due righe su questo tema.
Quanto è importante organizzare un buon incontro on-line?
Pianficare meeting on line non è semplice e occorre saperlo fare rispettando le emozioni dei partecipanti per una comprensione reale del contributo che ognuno potrà portare.
Se le emozioni che percepisco sono negative difficilmente ricorderò quanto è stato detto e quanto è stato deciso: questi riscontri non sono banali. Le neuroscienze infatti confermano queste teorie evidenziando che le emozioni giocano un importante ruolo nei processi cognitivi legati anche alla memoria. I ricordi dipendono dal grado di attivazione emozionale indotto dall’apprendimento, per cui eventi ed esperienze vissute con una partecipazione emotiva positiva si ricordano meglio e vengono catalogati dal nostro cervello come “degni di menzione”, in quanto le emozioni positive percepite attivano ampie aree del nostro cervello.
Ecco perché è davvero importante organizzare una riunione on line efficace, sia essa di catechismo o altro, e che abbia un impatto intelligentemente emotivo, capace perciò di essere ricordata e anche di essere terapeutica un in momento così difficile. Prepararla bene con accuratezza può aiutare i partecipanti a ricordarla con piacere e per tanto faranno memoria anche dei contenuti e sapranno essere veicoli di positività ove essi siano.
Vediamo allora quali sono gli ingredienti importanti da considerare quando si programma un incontro on-line.
QUATTRO UTILI REGOLE PER GESTIRE UN MEETING ONLINE
1.
Come stai? È assolutamente necessario che questa apertura sia fatta con attenzione ed ascolto per prendere consapevolezza delle reciproche emozioni condividendole ed esternandole. Questo è di per sé terapeutico. In questa apertura ogni persona può essere responsabile e non eccedere per evitare che un sano e balsamico confronto su un tema così potente diventi un’arma negativa o un’occasione di soliloquio. Occorre fare fluire le emozioni dell’ansia, della preoccupazione e dell’incertezza esternandole. Lo scopo è quello di rendersi conto che noi stiamo vivendo delle emozioni ma non siamo le emozioni.
2.
L’obiettivo. Deve essere chiaro fin da subito ed esplicato all’inizio della riunione dopo i saluti iniziali, con la declinazione dei tempi assegnati per ogni partecipante. Il livello attentivo in una riunione a distanza è più basso, gli elementi di distrazione sono maggiori, per cui avere un focus di lavoro chiaro e circoscritto aiuta. Anche la possibilità di arrivare alla riunione già con un lavoro personale fatto su quello specifico obiettivo, così che lo scambio sia più efficace.
3.
La durata. Un meeting on-line non può essere lontanamente paragonabile ad una riunione svolta di persona perché mancano la presenza e la percezione completa del non verbale. Pertanto, a differenza degli incontri classici in parrocchia, la durata deve essere sensibilmente inferiore ed organizzata con timing precisi assegnati ad ogni partecipante di qualche minuto e già prefissati fin dall’inizio per dar modo a tutti di poter parlare.
4.
Presidente. Chi presiede l’incontro deve aver cura non solo di assegnare un tempo uguale ma deve anche monitorarlo e farlo rispettare. A lui poi il compito di cogliere elementi di spunto da ogni persona per poi tessere un breve riassunto e ri-focalizzare i partecipanti, cercando una sintesi finale condivisa.