RUMINATIO SINODALE – 09 – I COMPAGNI DI VIAGGIO
Nona ruminatio sinodale sempre sul primo tema del Sinodo universale: i compagni di viaggio.
Non è questione di forza, di resistenza e di capacità di tenere il respiro, al volgere finale del proprio viaggio l’ultimo tratto da compiere ha a che fare con una buona dose di fiducia nelle persone accanto e, in definitiva, in se stessi.
A questo punto del sentiero spesso compare il senso di una appagante soddisfazione per i passi compiuti; altrettante volte tutto si trasforma in una questione di attenzione reciproca, di muto aiuto e sostegno, quando, una dopo l’altra, tantissime cose finisco sullo sfondo della propria vita, alle spalle del proprio percorso e, sempre più, ciascuno inizia ad avvertire sulla sua pelle la necessità ultima di capire, di affrontare e di vivere il momento presente con la pace nel cuore.
In gioco ora c’è il tratto risolutivo di tutto il proprio esistere nel mondo. Si tratta di un tempo, l’ultimo, da affrontare facendo propri attimi e occasioni di maggiore serenità, dentro la conclusione di una storia d’amore, di un cammino condiviso, di un passaggio stretto tra i tanti problemi della vita, di una esperienza di sofferenza nell’animo e di dolore nella carne… E tutto necessita di una stretta di mano che a questo punto acquista il valore della vicinanza, della consolazione, della forza di risollevare ad un passaggio più elevato chi rischierebbe di smarrirsi di fronte al mancamento delle sue forze interiori e del senso di un orizzonte futuro.
Più che in solitudine l’ultimo tratto del viaggio di una persona è occasione per donare ad essa la presenza di volti che sanno esprimere compassione, di mani che elevano alla bellezza di nuovi orizzonti, di cuori che, mentre riscaldano un addio ormai vicino, lascia andare all’abbraccio dell’infinito.
Buona settimana.